Differenziare al massimo: antidoto contro l'emergenza

Differenziare al massimo: antidoto contro l'emergenza

Con la stessa puntualità dell’arrivo della stagione estiva, si riaccende l’emergenza rifiuti, legata alla saturazione delle discariche di servizio. Come ogni anno, armati di buoni propositi, nei comuni si riattivano controlli e campagne di sensibilizzazione per invitare i cittadini a differenziare i propri rifiuti con la massima cura, per ridurre al minimo necessario i quantitativi di secco NON riciclabile, ma non basta!


Da oggi Calabra Maceri e servizi S.p.A. si ritrova nella situazione di raggiungimento della soglia di stoccaggio dei rifiuti non riciclabili, e di fronte ad una chiusura totale delle opzioni di conferimento presso discariche al collasso o addirittura chiuse.

Pertanto da oggi l’azienda è costretta ad introdurre delle limitazioni nel ritiro domiciliare della sola frazione del SECCO NON RICICLABILE e di alcuni rifiuti ingombranti non recuperabili come materie prime seconde. Verranno impegnate, altrersì, tutte le risorse umane nelle raccolte differenziate, per garantire ai cittadini, principalmente a quelli virtuosi che differenziando correttamente e raggiungono  livelli minimi di conferimento del secco non riciclabile, l’assoluta regolarità dei servizi di raccolta della frazione organica, di Plastica e metalli, carta e vetro.

Nel sottolineare, che Calabra Maceri, oltre che a gestire servizi integrati di raccolta per diversi comuni, si occupa a pieno titolo, e con le migliori tecnologie disponibili, di selezione, recupero e trattamento di rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti, trasformando ogni giorno tonnellate di frazione organica in biometano ed ammendante compostato di qualità, e reimmettendo sul mercato tonnellate di materie prime secondarie, si puntualizza, che dette attività generano sempre e comunque scarti di lavorazione, che devono essere conferiti in discarica e che se viene a mancare l’utimo tassello del ciclo dei rifiuti, tale ciclo si interrompe, interessando per primo il cittadino, in quanto produttore di rifiuti, che dovrà convivere con il disagio di non poter conferire il secco non riciclabile.

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